ULTRASUONI, PRESSOTERAPIA, ONDE D’URTO E RADIOFREQUENZA

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Tecnologie elettroestetiche per il trattamento della cellulite e delle adiposità localizzate: ultrasuoni, pressoterapia, onde d’urto e radiofrequenza

In presenza di adiposità localizzate e cellulite, i trattamenti cosmetici possono essere abbinati a tecnologie elettroestetiche che molto spesso sono determinanti in merito al risultato.

Le apparecchiature utilizzabili in campo estetico sono molte, ma come agiscono?

La risposta dipende dal tipo di energia che eroga la macchina e dall’inestetismo da trattare.

Vediamo le principali tecnologie utilizzate

Ultrasuoni:

attraverso un manipolo mobile o delle placche fisse, erogano onde acustiche ultrasoniche, quindi non udibili all’orecchio umano. Tali onde inducono un “ritmo” che nel tessuto hanno importanti effetti, fra i quali:

– meccanico, noto come effetto tonificante/rassodante: dopo l’applicazione dell’ultrasuono si percepisce alla palpazione una modifica grossolana della struttura del tessuto. La riorganizzazione delle fibre di collagene ed elastiche sono palesemente tangibili al tocco rispetto al medesimo lato non trattato;

– termico, noto come effetto Joule: trattandosi di energia meccanica cinetica una parte di questa si trasforma in calore con conseguente aumento del metabolismo, degli scambi, della vasodilatazione;

– cavitativo, noto come effetto riducente: l’effetto va interpretato nel giusto modo poiché se si pensa che gli ultrasuoni distruggano le cellule adipose facendole esplodere, si pensa errato. Proviamo a fare chiarezza… l’energia degli ultrasuoni alterna fasi di compressione e decompressione che inducono a livello degli interstizi dell’ipoderma la formazione e l’implosione di microbolle gassose (vapore acqueo); queste appunto, implodendo, rilasciano una certa energia che investe la parete delle cellule adipose creando dei microfori dai quali fuoriuscirà parte del contenuto (trigliceridi=grassi) contribuendo al dimagrimento della zona trattata.

Gli ultrasuoni corpo si utilizzano soprattutto per la riduzione volumetrica dei cuscinetti adiposi specie se di vecchia data, per “ammorbidire i noduli cellulitici”, per drenare e tonificare.

Pressoterapia:

ideale per il drenaggio venoso e linfatico trova.

il funzionamento è piuttosto semplice, poiché l’apparecchiatura insuffla aria in appositi gambali divisi per segmenti che gonfiandosi e sgonfiandosi simulano l’azione di un massaggio. E’ importante precisare che la pressione esercitata non deve essere elevata poiché l’obiettivo è la circolazione venosa e linfatica superficiale.

Onde d’urto:

indicata per le celluliti più infiltrate dalla presenza di noduli.

Le onde erogate, in questo caso sonore, agiscono sulle placche sclerotiche come un martello pneumatico migliorando notevolmente l’aspetto, la circolazione, la temperatura.

Radiofrequenza

indicata per il trattamento di tessuti ipotonici.

Attraverso l’uso di un manipolo, viene generato un campo elettromagnetico nel tessuto;

il passaggio di cariche elettriche, da un polo positivo ad uno negativo, investe le cellule cutanee e genera calore, ma in misura molto maggiore rispetto all’ultrasuono (temperatura intradermica intorno ai 50°).

L’elevato calore induce un trauma al tessuto che si determina con l’immediata contrazione delle fibre di collagene (motivo per cui finita la seduta il tessuto appare più sostenuto), e successivamente la risposta riparativa dei fibroblasti con la produzione di nuovo collagene. Occorre prestare attenzione se si è in presenza di cellulite edematosa, poiché il calore indurrebbe vasodilatazione con ulteriore aggravamento dell’edema.

Per ottimizzare i risultati quasi tutte le tecnologie elettroestetiche devono essere programmate con un ciclo di più sedute (8/10), preferibilmente abbinate a trattamenti manuali e cosmetici specifici.

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